Un dramma lirico
Non c’è dubbio che Salvatore Lo Bue, nel concepire e nel realizzare quest’opera su uno dei più alti misteri della religione cristiana, ne abbia sentito fortemente la risonanza nel suo animo di uomo e di credente. Il sublime mistero di Dio che, per redimere gli uomini, si umilia assumendo natura mortale e morendo sulla croce, è, infatti, un atto d’amore così grande e al di là dei comuni parametri umani che solo in un animo appassionato, sorretto da una salda fede, qual è quello del nostro poeta, esso, pur se inesplicabile con gli strumenti della nostra mente, può farsi verità intuita, verità del cuore. Ma, al pari del sublime, dell’incommensurabile dell’infinito, Lo Bue sente intensamente ciò che è candido, puro, delicato. Perciò ha voluto in quest’opera porre al centro del mistero dell’incarnazione di Dio e del Suo sacrificio una creatura, Maria, forte, sì, ma in cui i caratteri della purezza, del pudore, della delicatezza ne fanno un personaggio che accetta il suo destino, ma, mentre ne sente la sublimità e talora l’intima gioia, ne avverte pure la singolarità e la conseguente solitudine. Se all’inizio di queste pagine osservo ciò è perché nell’azione sacra il suo centro ideale, ma anche strutturale, è il personaggio di Maria, come del resto suggerisce il suo titolo:
Dalla Prefazione di Antonino Sole
Un Canto di Natale
Salvatore Lo Bue è l’autore di una notevole, e originale, Storia della poesia, in corso di pubblicazione. leggi tutto ...
Il Sacrificio. Immagini dal “Fedone”
Opera rappresentata il 23 luglio 2009
Chiostro della Facoltà di Giurisprudenza
Il 23 Maggio, la morte di Giovanni Falcone , della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta verrà ricordata attraverso le leggi tutto ...