2010


Foto Le sette Parole sulla Croce - Palazzo Steri

Le sette Parole sulla Croce - Palazzo Steri

Le sette parole sulla croce sono tutte la parole del dolore umano, le parole della salvezza che il Sacrificio origina. Da sempre innamorato dell’opera di Haydn, da “L’Opera” che nel frattempo avevo finito di scrivere scelsi i canti della Croce, le ultime parole di Gesù sul Golgota. I ceri accesi e i tappeti di fiori divennero con questa sacra rappresentazione il segno distintivo delle nostre messe in scena. Continuò, con essa, la tradizione di offrire in anteprima alla attenzione di padre Cosimo Scordato e della comunità di San Saverio all’Albergheria, in una sorta di prova generale, i lavori di ogni anno. Cosimo Scordato, musicista, scrittore, teologo eminente ma soprattutto costruttore di felicitò e di pace nel tormentato quartiere di Ballarò, l’anno precedente aveva accettato di ospitare la morte di Socrate nell’altare maggiore della sua Rettoria ed era da tutti noi considerato il primo nostro critico. Quella sera la chiesa di San Saverio si mutò in un Golgota di marmo.
Il Grido. Il grido dei due ladroni  legati nudi alle colonne fu un  momento terribile e altissimo della sacra rappresentazione. Straziante quello del buon ladrone, orribile nella demoniaca superba il grido dell’altro. Il brivido di quella sera lo conservo ancora nella memoria, il disperato agitarsi di entrambi mentre durissime corde segavano i polsi e impedivano di cadere. Rivedo il candore di una diafana e dolcissima Maria (la tanto cara Caterina Pappalardo), il suo affranto passo verso l’altare di un superbo crocifisso ligneo, perfetta mater dolorosa che teneva insieme col suo abbraccio Maria di Cleofe  e Maria Maddalena. Un grande drappo rosso copriva un crocefisso fatto di grandi arbusti di ulivo modellati a rassomigliare il Corpo di Gesù e verso di esso volgeva ogni passo ogni interprete, mentre erano scandite con solennità e tremante voce le parole da Piero Canale, la nostra voce più bella, e ripetute come una litania antica dalle sette ragazze del coro. 
Ma tanto più si leva alto il cuore e la mente si avvicina a una pace luminosa, ancor più si leva lo spirito della derisione e dell’invidia. Tutti avrebbero dovuto essere affascinati dalla croce, molti invece li invase una sorta di oscena volontà di mortiificazione. Prevalse una sorta di fariseismo impensabile prima di cominciare. Vincenzo Costanzo, il buon ladrone, straordinario attore oggi  professionista a Bologna, si distaccò dal gruppo, così come Caterina e Piero. Anche io fui colpito duramente da incomprensibili forme di vendetta dovute allo sfibrante desiderio di tenere insieme tutti nel nome di un tema che avrebbe dovuto unire e non dividere. Ma quella sera tutto fu quel Grido. Il grido del ladrone buono e del ladrone cattivo. Che ricordava in fondo il destino di divisione di ogni anima in se stessa e nei confronti delle anime altre. Sì. Le sette parole sulla croce sono tutte la parole del dolore umano.  

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Le sette Parole sulla Croce - San Saverio

Oggi sarai con me in Paradiso

 

 

Da “L’Opera. Il figlio, il Messia, il Redentore”

Di Salvatore Lo Bue

 

 

 

 

1    -Quanto ancora? Poche ore. 

      Non c’è nessuno che mi dica leggi tutto ...

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